Muscoli dell'avambraccio laterali e anteriori

Muscoli dell’avambraccio – laterali 

 

ESTENSORE RADIALE LUNGO DEL CARPO

Origine: terzo distale della cresta sopracondiloidea laterale dell'omero e setto intermuscolare laterale.
Inserzione: lato radiale della superficie dorsale della base del secondo metacarpo.
Azione: estende e abduce il polso e può intervenire nella flessione del gomito.
Innervazione: radiale C5, 6, 7, 8
Deficit: diminuisce la capacità estensoria del polso. Predispone a una deviazione ulnare della mano.

 

ESTENSORE RADIALE BREVE DEL CARPO

Origine: epicondilo laterale dell'omero grazie al tendine comune degli estensori, legamento collaterale radiale del gomito e fascia antibrachiale.
Inserzione: superficie dorsale della base del terzo metacarpo.
Azione: estende e abduce il polso.
Innervazione: radiale C5, 6, 7, 8
Deficit: diminuisce la capacità estensoria del polso. Predispone a una deviazione ulnare della mano.

 

Muscoli dell’avambraccio – anteriori

- Superficiali

 

 

PRONATORE ROTONDO

Origine: capo omerale, sopra l'epitroclea dell'omero, tendine comune dei flessori e fascia antibrachiale. Capo ulnare, medialmente al processo coronoideo dell'ulna.
Inserzione: terzo medio della superficie laterale del radio.
Azione: prona l'avambraccio e interviene nella flessione del gomito.
Innervazione: mediano C6, 7
Deficit: predispone ad un atteggiamento in supinazione dell'avambraccio; interferisce in numerose attività della vita quotidiana come ruotare una manopola, usare il coltello, raccogliere oggetti ruotando verso il basso il palmo della mano.

 

FLESSORE RADIALE DEL CARPO

Origine: epitroclea dell'omero mediante il tendine comune dei flessori e fascia antibrachiale.
Inserzione: base del secondo metacarpo e con un'espansione tendinea, base del terzo metacarpo.
Azione: flette e abduce il polso e può intervenire nella pronazione dell'avambraccio e nella flessione del gomito.
Innervazione: mediano C6, 7, 8
Deficit: riduce la forza di flessione del polso e, talvolta, la forza di prenazione dell'avambraccio. Predispone a deformità in deviazione ulnare della mano.

 

FLESSORE ULNARE DEL CARPO

Origine: capo omerale, epitroclea dell'omero mediante il tendine comune dei flessori. Capo ulnare, margine mediale dell'olecrano mediante un'aponevrosi, due terzi prossimali del margine posteriore dell'ulna e fascia antibrachiale.
Inserzione: pisiforme e, mediante espansioni tendinee, uncinato e quinto metacarpo.
Azione: flette e adduce il polso e può intervenire nella flessione del gomito.
Innervazione: ulnare C7, 8 D1
Deficit: riduce la forza di flessione del polso e predispone a deformità in deviazione radiale della mano.

 

PALMARE LUNGO

Origine: epitroclea dell'omero mediante il tendine comune dei flessori e fascia antibrachiale.
Inserzione: retinacolo dei flessori e aponevrosi palmare.
Azione: mette in tensione l'aponevrosi palmare, flette il polso e può intervenire nella flessione del gomito e pronazione dell'avambraccio.
Innervazione: mediano C6, 7, 8 D1
Deficit: riduce la capacità di incavare il palmo della mano e diminuisce la capacità di flessione del polso.

 

FLESSORE SUPERFICIALE DELLE DITA

Origine: capo omerale, epitroclea dell'omero mediante il tendine comune dei flessori, legamento collaterale ulnare del gomito e fascia antibrachiale. Capo ulnare, superficie mediale del processo coronoideo. Capo radiale, linea obliqua del radio.
Inserzione: sui lati delle falangi intermedie delle dita dal secondo al quinto.
Azione: flette le interfalangee prossimali delle dita dal secondo al quinto, interviene nella flessione delle metacarpofalangee e nella flessione del polso.
Innervazione: mediano C7, 8 D1
Deficit: riduzione della forza della presa e della flessione del polso. Difficoltà in attività come scrivere a macchina, suonare il piano o strumenti a corda per i quali è necessario flettere le interfalangee prossimali mantenendo estese le distali. Tendenza all'iperestensione dell'interfalangea prossimale durante l'estensione delle dita.

- Profondi

FLESSORE PROFONDO DELLE DITA

Origine: tre quarti prossimali delle facce anteriore e mediale dell'ulna, membrana interossea e fascia antibrachiale.
Inserzione: con quattro tendini sulla faccia anteriore della base delle falangi distali.
Azione: flette le interfalangee distali delle dita dal secondo al quinto, interviene nella flessione delle interfalangee prossimali e delle metacarpofalangee: interviene nell'adduzione di indice, anulare e mignolo e nella flessione del polso.
Innervazione: per fasci del secondo e terzo dito, mediano C7, 8 D1. Per i fasci del quarto e quinto dito, ulnare C7,8 D1
Deficit: riduzione della capacità di flettere la falange distale. E' l'unico muscolo che può flettere tale segmento. In caso di deficit si riduce anche la forza di flessione del polso.

 

FLESSORE LUNGO DEL POLLICE

Origine: faccia anteriore del radio al di sotto della tuberosità bicipitale, membrana interossea, margine mediale del processo coronoideo dell'ulna e/o dell'epitroclea dell'omero.
Inserzione: superficie palmare della base della falange distale del pollice.
Azione: flette l'interfalangea del pollice, contribuisce alla flessione della metacarpofalangea e della trapezio-metacarpale e può intervenire nella flessione del polso.
Innervazione: mediano C6, 7, 8 D1
Deficit: riduce la capacità di flettere la falange distale. Difficoltà nel tebere una penna o piccoli oggetti tra il pollice e le altre dita. Un deficit marcato predispone a una deformità in iperestensione dell'interfalangea del pollice.

 

PRONATORE QUADRATO

Origine: estremità inferiore della superficie anteriore dell'ulna, medialmente.
Inserzione: estremità inferiore della superficie anteriore del radio, lateralmente.
Azione: prona l'avambraccio.
Innervazione: mediano C7, 8 D1
Deficit: predispone ad un atteggiamento in supinazione dell'avambraccio; interferisce in numerose attività della vita quotidiana come ruotare una manopola, usare il coltello, raccogliere oggetti ruotando verso il basso il palmo della mano.